Antifascista e perseguitato, docente universitario, è stato il più grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia. Clicca qui.
Categoria: Pace Nonviolenza
Marcia della Pace e della Fraternità domenica 7 ottobre.
La “Carta” del Movimento Nonviolento.
Clicca qui le fondamentali direttrici del Movimento.
Partecipa alla Marcia dei diritti umani, della pace e della fraternità.
Vieni anche tu alla PerugiAssisi. Coinvolgi i tuoi amici. Dobbiamo essere in tanti! Clicca qui
Go home Camp Darby.
Il 7 ottobre vieni con la chitarra, cantiamo insieme la pace.
Una grande esplosione di colori per reagire alla violenza, alle guerre, all’egoismo e alle disuguaglianze.
Marcia e presidio No Dal Molin.
Il movimento, che per anni si è opposto al nuovo insediamento militare americano a nord di Vicenza, oggi si batte a favore del progetto del Parco della Pace per difendere un ideale, quello della pace: contro presenza di basi militari imposte ma non volute dalla popolazione. Le basi devono essere chiuse, nessuna nuova pista per elicotteri e aerei deve essere costruita nel parco Dal Molin.
Proteggiamoli! Il 7 ottobre deve esserci anche tu! Organizziamo la più grande Marcia della Fraternità.
Annegati in mare, respinti alle frontiere, abbandonati alla fame, torturati nelle carceri, aggrediti per strada, insultati nel web, uccise in famiglia, morti sul lavoro, ammazzati in guerra,… Quello che sta succedendo a tante donne e bambini, giovani e anziani, fuori e dentro il nostro paese, è scandaloso. Dov’è finita la nostra umanità? Dove sono finiti il rispetto per l’altro, il sentimento della pietà, della compassione, il valore della solidarietà, la capacità di accogliere e condividere? Dobbiamo reagire! Un clima di violenza e intolleranza diffusa ci sta soffocando.
Non si tratta solo della nostra umanità. Alcune delle più importanti conquiste degli ultimi decenni rischiano di essere cancellate: l’universalità dei diritti umani, il diritto alla dignità di ogni persona, il principio di uguaglianza e di giustizia, il dovere di soccorrere, il principio di non respingimento, la democrazia, l’Europa, l’Onu…Dobbiamo reagire! Non possiamo essere complici!
La “Carta” del Movimento Nonviolento.
Il Movimento Nonviolento lavora per l’esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell’apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunità mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Clicca qui la “Carta”.
Scriviamo assieme l’Agenda della pace. Verso la Marcia Perugia Assisi del 7 ottobre.
E’ uscito il numero di maggio-giugno di “Azione nonviolenta”
Le spese militari aumentano.
La Ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, ha rilasciato un’intervista alla rivista americana specializzata Defense News, nella quale, oltre a confermare l’impegno italiano nel programma F35 ribadisce che l’Italia punta a raggiungere l’obiettivo Nato di spesa per la Difesa del 2% del prodotto interno lordo entro il 2024.
Clicca qui Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento, su HuffingtonPost.
Le basi militari da cui prendono avvio le nostre costose avventure belliche.
Terza giornata di digiuno per l’abolizione dell’ergastolo.
Iniziativa promossa dalla associazione “Liberarsi”. Clicca qui Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo.
Il 7 ottobre tutti insieme per i diritti umani.
Invia la tua adesione! Clicca qui.
(Per organizzarsi in provincia di Alessandria: Sezione provinciale di Medicina democratica Movimento di lotta perla salute Tel. 3470182679 medicinademocraticalinobalza@hotmail.com )
Chi sono i mandanti e i complici dei trafficanti di esseri umani?
Il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani: “ Sono esattamente i nostri governanti. C’è un solo modo per annientare immediatamente le mafie schiaviste e stragiste dei trafficanti: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi liberamente su quest’unico mondo vivente casa comune dell’umanità; garantire a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi servendosi di mezzi legali e sicuri; permettere a tutti di entrare nel nostro paese e nel nostro continente esattamente come i cittadini italiani hanno diritto di recarsi liberamente ovunque” (continua)
Manifestazione contro Camp Darby, deposito di armi, munizioni, materiali e attrezzature belliche per il fronte di guerra in Medio Oriente.
Presidio in Piazza Grande a Livorno organizzato dalla “Rete Civica Livornese Contro la Nuova Normalità della Guerra”: clicca qui. La tragica guerra in Yemen e in Siria è al di fuori di ogni finalità NATO, è al di fuori di quanto previsto dall’articolo 3 del Trattato nordatlantico, sul quale si basa la legittimità della presenza e dell’uso delle basi americane in Italia: clicca qui, firma anche tu.
Un regime di persecuzioni razziste.
E’ la prospettiva del governo secondo il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani (clicca qui).
Tesseramento Mondo In Cammino.
Sostieni i progetti associativi per la pace, la non violenza e riconciliazione interetnica ed interreligiosa (Caucaso del Nord), per le vittime dei fallout nucleari e di conflitti (Siria), per il sostegno delle situazioni di povertà (Italia), per la solidarietà e la giustizia, i diritti umani, e per la ricerca di tutte verità sottese ad ogni intervento. Clicca qui
Marcia contro l’allargamento di Camp Darby.
Ne è in corso l’organizzazione per il 2 giugno promossa dal gruppo civico livornese “Contro la normalità della guerra”, già con l’adesione de Il Tavolo della pace della Val di Cecina, l’Arci Bassa Val di Cecina, Associazione Encuentrante, i Carc di Cecina. Clicca qui.
Un appello al Presidente della Repubblica sulla formazione del governo.
Da parte del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani”: clicca qui.
Karl Marx sotto la lente della nonviolenza.
Quel Manifesto del partito comunista è il programma politico più letto nella storia dell’umanità, come l’Apologia di Socrate e il Discorso della Montagna ha nutrito la speranza e la lotta di liberazione d’innumerevoli esseri umani. La sua voce ancora ci parla e ci aiuta a capire noi stessi e il mondo, il nostro dolore e i nostri doveri, come quelle dei tragici greci, di Lucrezio, di Dante, di Cervantes, di Shakespeare, di Leopardi, di Virginia Woolf, di Simone Weil e di Hannah Arendt. Tutto l’essenziale del pensiero e dell’azione di chi si è battuto per la verità e la giustizia, di chi ha operato per il bene dell’umanità, è ancora vivo e vivificante, a condizione che tu sappia rileggerlo ed interpretarlo, sentirlo ed agirlo criticamente e concretamente, con la mente, il cuore, il braccio. Clicca qui Beppe Sini e Franco Fortini nel bicentenario della nascita di Karl Marx.
Aggiornamenti dalla Valsusa.
Clicca qui Doriella e Renato.
Il termine “nonviolenza” va distinto dalla locuzione “non violenza”.
La locuzione “non violenza” indica la mera astensione dalla violenza (ed in quanto tale può comprendere anche la passività, la fuga, la rassegnazione, la viltà, l’indifferenza, la complicità, l’omissione di soccorso); il concetto di “nonviolenza” afferma invece l’opposizione alla violenza come impegno attivo e affermazione di responsabilità. (continua)
Formazione della Polizia all’uso delle risorse della nonviolenza.
Clicca qui alcuni materiali a sostegno della proposta della formazione delle forze dell’ordine alla conoscenza e all’uso delle risorse della nonviolenza.
La “carta” del movimento nonviolento.
Clicca qui le direttrici fondamentali d’azione.
Tera e Aqua aprile-maggio, pieno di novità.
Ti appare se clicchi qui. Continua la presentazione del libro Quelli delle cause vinte: Venerdì 13/04 ore 20.45 Casalecchio (Bo) Filanda-Casa della pace.
Giornata di digiuno per l’abolizione dell’ergastolo.
Una riflessione dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo. (clicca qui).
Movimenti non violenti.
Clicca qui: 1. La nonviolenza: cenni storici. 2. Definizioni della nonviolenza e sue implicazioni: a) la nonviolenza come valore e come scopo; b) scelta etica e scelta razionale; c) l’azione nonviolenta; d) la nonviolenza ‘arma dei deboli’ o ‘potere popolare’. 3. Tipologia dei movimenti nonviolenti: a) contro il colonialismo; b) contro i regimi totalitari; c) rivendicazione di diritti; d) sostegno a politiche alternative. 4. Caratteristiche dei movimenti nonviolenti: a) strutture, leadership e impegno dei partecipanti; b) problemi affrontati e tipo di partecipanti; c) piccoli gruppi, reticoli, coinvolgimento; d) il ruolo delle grandi organizzazioni. 5. Contesto sociopolitico, opinione pubblica e mass media.
I have a dream.
Il 4 aprile 1968 moriva assassinato Martin Luther King. Mezzo secolo dopo è ancora e ancor più necessario proseguire la sua lotta nonviolenta contro il razzismo, contro la guerra, per la giustizia sociale e la solidarietà che tutti gli esseri umani riconosca e raggiunga e sostenga e conforti. Clicca qui Peppe Sini.
Giornata di digiuno per l’abolizione dell’ergastolo.
Clicca qui Peppe Sini, per il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo.
Marcia per la rimozione delle armi nucleari di Aviano.
Iniziativa promossa dai Beati i Costruttori di Pace di Pordenone e Padova e dal Centro di Accoglienza Ernesto Balducci di Zugliano. Clicca qui il programma.
La nonviolenza è in cammino
In questo numero:
1. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitù in Italia. 2. L’Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari.
3. Per ricondurre il trasporto aereo a servizio di pubblica utilità.
Clicca qui.
Premiate le pasionarie ambientali per il Premio Donne Pace Ambiente “Wangari Maathai”.
Il premio è organizzato dall’Associazione A Sud, in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne. Clicca qui.
Premio Donne Pace Ambiente “Wangari Maathai” 2018.
Wangari Muta Maathai è la prima donna africana a ricevere il Nobel per la Pace nel 2004. Ha lottato per più di 30 anni in difesa dell’ambiente e dei diritti delle donne e ha contribuito in maniera significativa alla democratizzazione della sua nazione. Clicca qui.
Articolo 11 della Costituzione. Ripudiamo o non ripudiamo?
Se vogliamo davvero evitare la prossima guerra dobbiamo da oggi combattere il militarismo in casa nostra, tagliare le spese militari, non pagare per le missioni belliche all’estero, fare obiezione di coscienza ad ogni manifestazione militare, contestare l’esercito. Il lavoro della nonviolenza è soprattutto preventivo. Dire no alla guerra quando questa è scoppiata, non serve a nulla. La proposta politica dei nonviolenti non è l’utopia del disarmo mondiale, bensì il realismo del disarmo unilaterale. Clicca qui Mao Valpiana.
Finanziamento spese legali NoTav Terzo Valico.
Come Medicina democratica Sezione di Alessandria e Rete Ambientalista, abbiamo contribuito con 875 euro, sottoscrizione frutto della stampa a nostre spese del libro “Ambiente Delitto Perfetto” (lo spediremo ulteriormente a chi ne farà richiesta a linobalzamedinadem@gmail.com). In merito ai reati contestati ai manifestanti dalla Procura di Alessandria, la nostra posizione nonviolenta è inequivocabile: clicca qui.
La nonviolenza non penalizza mai il Movimento di Lotta.
Siamo apertamente schierati con i Movimenti di lotta contro i Tav, compreso il Tav Terzo Valico: inutile, costoso e dannoso, dannoso per l’ambiente e la salute ma anche per le casse dello Stato (tangenti). Però dissentiamo da sempre –come controproducenti la giusta lotta- con i metodi di lotta violenti, quali ipotizzati nelle notifiche della Procura di Alessandria nei confronti di 50 (o 150?) attivisti: “scontri”, “lancio di pietre e bombe carta”, “ferimento di poliziotti e carabinieri”. La nostra personale storia di lotte è condensata nel titolo del nostro Blog “Rete ambientalista. Movimenti di lotta per la salute, l’ambiente, la pace e la nonviolenza”. La nonviolenza attiva, ghandiana, è rifiuto di ogni atto di violenza ma è tutt’altro che codardia, non è rassegnazione passiva, è conflitto, è rivolta, è rivoluzione permanente, è l’equivalente morale della guerra, è un metodo di lotta politica e sociale molto più efficace della violenza, la quale invece di regola si risolve nel duplicare la violenza altrui, nel giustificarla, nel favorire la repressione e la reazione popolare, nella sconfitta finale delle cause giuste (come avviene anche con il terrorismo internazionale). La non violenza non è passività, tutt’altro. Ha come unico limite non ledere fisicamente i rappresentanti e i sostenitori diretti e indiretti del potere cui si oppone (compreso chi a casaccio ti sferra una manganellata in testa). Per il resto tutti gli strumenti (198 tecniche) sono ammessi. Da quelli individuali: preghiera, persuasione, dialogo, digiuno, autoincendio religioso, obiezione di coscienza, non collaborazione. A quelli collettivi: non collaborazione sociale economica politica, disobbedienza civile, marcia, corteo, sciopero, resistenza passiva, boicottaggio economico, blocco della circolazione stradale e ferroviaria, blocco dei cantieri, occupazioni, sabotaggio… E se vengono ritenuti atti illegali dal potere, pazienza, paghiamo sulla nostra pelle. Sì, anche sabotaggio: danno o distruzione contro il funzionamento di un servizio o di un’industria, oltre il limite della legalità. “E’ una tecnica della nonviolenza?” si chiede Aldo Capitini. “È una misura estrema” risponde “ la quale esige che il danno procurato sia inferiore al danno apportato dal servizio, e che non vi sia nessun rischio per esseri viventi, particolarmente umani”. Tra i reati ipotizzati dalla Procura di Alessandria dunque riteniamo rientrino nelle tecniche della nonviolenza alle quali hanno partecipato migliaia di persone: “distruzione di reti con pinze, tronchetti e flessibili a batteria”, “occupazione di proprietà privata”, “occupazioni di consigli comunali” et similia , sicuramente non “scontri”, “bombe carta”, “ferimento di poliziotti e carabinieri”.
Clicca qui Massimo Numa “Gli scontri tra 2014 e 2015, coinvolte decine di attivisti”
Clicca qui Agorà Magazine “Quale ambiente muove in campagna elettorale? Ilva e terzo valico, processi e silenzi”
Clicca qui Pennatagliente “La nonviolenza non penalizza mai il Movimento di Lotta”
Clicca qui La Stampa “Contro il Terzo Valico ma anche contro la violenza”
Clicca qui Gianpiero Carbone “Area cantiere fu occupata. In cinquanta sott’inchiesta”.
Clicca qui Mao Valpiana “A 70 anni dalla morte di Ghandi e 50 di Capitini”
Rompere la cappa di silenzio su Nato e nucleare, che non sono temi elettorali.
Le domande (del Comitato No Guerra No Nato) da porre ai candidati:
1) Lei è favorevole all’uscita dell’Italia dalla Nato?
2) Lei è favorevole all’immediata rimozione dall’Italia delle armi nucleari Usa? Cioè Lei si impegna, nella prossima legislatura, per l’immediata rimozione dall’Italia delle bombe nucleari Usa B-61 e per la non installazione delle B-61-12?
Antifascismo, Iniziative NOTAV e proiezione QUI, Corteo per Afrin, Assemblea21, rifiuti e aggiornamenti
Clicca qui Doriella e Renato.
Perché Confindustria, Cgil e Cisl difendono la fabbrica di morte in Sardegna?
La fabbrica tedesca RWM fornisce le bombe che stanno massacrando il popolo yemenita. Clicca qui il comitato riconversione RWM per la pace, il lavoro sostenibile, la riconversione dell’industria bellica, il disarmo, la partecipazione civica a processi di cambiamento, la valorizzazione del patrimonio ambientale e sociale del Sulcis-Iglesiente.
A Mombello di Laveno per costruire la pace.
Avviato il voto per il Premio Attila.
Quest’anno è dedicato al peggior programma elettorale sui temi ambiente salute pace nonviolenza (clicca qui).
Riportiamo alcuni giudizi autorevoli:
Michele Boato (economista, ecopacifista): “ Sono allibito che i 5stelle nel Veneto candidano il peggior (ex magistrato) “ambientalista” che io abbia conosciuto, Antonino Abrami. E che Liberi e Uguali abbiano invece lasciato a casa Felice Casson”.
Ermete Realacci (presidente onorario Legambiente): “Matteo Renzi è convinto che il tema (mondiale) della sfida ambientale non sia centrale e non sia pagante dal punto di vista elettorale”.
Alex Zanotelli (missionario comboniano): “È il tradimento del Referendum da parte di tutti i partiti. È in particolare il tradimento del Pd che ha continuato con la sua politica di privatizzazione dell’acqua, ma anche dei Cinque Stelle, nati dalla lotta contro la privatizzazione dell’acqua, incapaci a Roma come a Torino a ripubblicizzare l’acqua. La prima cosa che tutti dobbiamo fare è quella di riportare il tema dell’acqua nell’attuale campagna elettorale, chiedendo a ogni politico e ogni partito di esprimersi su questo tema vitale.”
Lino Balza: “I Comitati dovrebbero fare campagna elettorale per i partiti che nel programma si sono impegnati e a bloccare i Tav Valsusa e Terzo Valico”.
Marco Caldiroli (vicepresidente di Medicina democratica): “Medicina democratica non può diventare un trampolino di lancio elettorale per SiAmo, la lista del socio fondatore Dario Miedico radiato dall’ordine dei Medici per la sua posizione sui vaccini”.
Federico Pizzarotti (sindaco di Parma): “L’ambiente è il tema elettorale dimenticato. Eppure era una delle bandiere del M5S. Accantonato da Di Maio per temi di più facile consenso mediatico”.
Natangelo si propone per vignetta-premio a Berlusconi:
A 70 anni dalla morte di Gandhi e 50 di Capitini.
Riflessione sulla violenza fisica, verbale, sessuale, mafiosa, fascista, razzista, economica, psicologica, personale, ambientale, sociale, di stato…
Clicca qui Mao Valpiana: Dal mahatma Ghandi al papa Francesco.
Contro l’aggressione turca nei confronti di Afrin in Siria.
Petizione di accademici e attivisti per i diritti umani di tutto il mondo, rivolta alle potenze mondiali affinché intervengano: clicca qui.
Il monografico di Azione nonviolenta dedicato alle politiche estere di pace.
Clicca qui il sommario. Clicca qui l’editoriale di Mao Valpiana
Per una campagna elettorale pacifista in nome del mai rispettato articolo 11 della Costituzione repubblicana.
Nell’urna ricordiamoci la mappa delle guerre italiane in corso e dei governi che le hanno sostenute. Clicca qui.
“Il dovere di non collaborare – Dalla Resistenza alla nonviolenza”.
Clicca qui la recensione di Enrico Peyretti al libro di Pietro Polito.
Un anno di conflitti al Sud.
Visti dall’associazione A Sud (clicca qui)