Omicidio volontario per lo svizzero Schmidheiny che esprime “odio per gli italiani di questo stato fallito”.

Clicca qui il commento di un giovane lavoratore precario.

“Non ho intenzione di vedere una prigione italiana dall’interno”. Intanto non è riuscito a schivare la prescrizione ma sarà chiamato in udienza a Novara  il 27 novembre nel filone piemontese Eternit bis per omicidio doloso di 392 lavoratori e cittadini di Casale Monferrato. E dovrà vedersela, per le  morti da amianto  di Bagnoli e Rubiera, nei tribunali di Napoli e Reggio Emilia. Clicca qui la “Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio”.

Al GUP avviato il processo Eternit bis: per Schmidheiny sia omicidio volontario.

A Casale ci dovrebbe essere una terza lapide: oltre a quelle della prima e seconda guerra mondiale, anche per i morti di amianto.

Riguarda 392 morti d’amianto (62 lavoratori e 330 residenti) su 2.500 vittime casalesi (e la strage continua!). Il “filantropo” sapeva quanto meno dal 1976 e pilotò la disinformazione. Dopo la vergognosa assoluzione della Cassazione (vedi Ambiente Delitto Perfetto di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia), il processo Eternit Bis è stato frazionato in 4 filoni, di cui uno a Vercelli.

Clicca qui Silvana Mossano “Sull’amianto a Casale Monferrato Schmidheiny ha pilotato false informazioni”.   

Tumori su tumori a Cengio e Saliceto.

L’ultimo rapporto Sentieri (Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio inquinamento) conferma per l’Acna l’eccesso di tumori allo stomaco (ammine e idrocarburi policiclici aromatici), evidenzia l’eccesso di mesoteliomi tra gli uomini, attribuiti a esposizioni ad amianto, e allarma gli eccessi di malattie respiratorie acute nei giovani adulti: dunque segnala esposizioni recenti che andrebbero approfondite, così come gli eccessi di linfomi (in particolare linfomi non Hodgkin) vista la documentata presenza di Pcb nel sito.

Nell’Italia dei ladri e degli inquinatori vanno in galera i pacifisti.

Prima di una galleria e di un ponte anche gli atei si fanno il segno della croce. Benetton si dichiara “parte lesa” e chiede -lui- i risarcimenti dallo Stato. I Riva si sono ingozzati con l’Ilva. La mafia si rimbocca le maniche per il Tav. E in galera chi ci va? Nicoletta Dosio che impugna uno striscione in una manifestazione pacifica: sblocco  per 40 minuti di un casello che ha inferto alle autostrade (proprio ai miliardari!) un danno di… ben 700 euro per mancato introito dei pedaggi. Ma 49 milioni di euro truffati dalla Lega saranno restituiti (?) in… 80 anni. Garzia presidenziale a Bossi. Ai pacifisti un anno di galera, neppure un minuto per bancarottieri e grandi evasori e per gli avvelenatori di Eternit, Solvay, Ilva eccetera. Vergogna. Manifestazioni in tutta Italia.

Clicca qui Paolo Frosina e Sarah Buono “A26. Crolla il soffitto di una galleria: nuovo caso per i PM”. “La prof No Tav finisce in cella a 73 anni”.

Clicca qui Sandra Amurri: “Taranto, mancano i pediatri per i bambini malati di tumore”

Clicca qui Nicoletta Dosio “Contro l’ingiustizia la resistenza è un dovere”.

Clicca qui Pennatagliente: Fanno i danni e pretendono di essere risarciti.

Clicca qui le manifestazioni contro l’arresto di Nicoletta Dosio e altre iniziative NoTav in Valsusa.

I processi amianto sono inutili. Inutili per le Vittime.

Ennesima assoluzione. Senza colpevoli e senza risarcimenti in Cassazione per la morte di 12 lavoratori dell’Olivetti di Ivrea. Prosciolti i 13 imputati, da Carlo e Franco De Benedetti all’ex ministro Corrado Passera. Una storia già scritta in “Ambiente  Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia.

Come invece si affronta l’emergenza amianto fuori dalle aule giudiziarie: clicca qui il report di Vito Totire    portavoce Aea-associazione esposti amianto e rischi per la salute.

Uno spettro si aggira per il Piemonte: il movimento di rinascita della Valbormida.

Industriali e politici si stanno allarmando: stiamo riorganizzando un movimento di rinascita della Valbormida, da Cengio a Spinetta Marengo passando per Sezzadio. Temono che non resteranno un ricordo le migliaia di partecipanti alle manifestazioni anti Acna, le migliaia ad Alessandria anti Montedison, le migliaia a Bosco Marengo contro l’impianto nucleare, le migliaia a San Michele anti inceneritori (2), le migliaia  contro il Tav Terzo Valico, le migliaia anti discarica di Sezzadio, le migliaia a Rivalta S. contro inceneritore e ancora contro impianto ‘bioetanolo’, eccetera. Temono che il sistema di comunicazione nazionale assicurato dalla Rete Ambientalista (Sito + mailinglist a 25mila contatti) amplierà il successo dei gloriosi “Valle Bormida Pulita” e “La Fraschetta”.

Per quanto riguarda Solvay di Spinetta Marengo (ex Montedison), il processo penale ha lasciato irrisolta la bonifica della gigantesca falda acquifera alessandrina alimentata da enormi montagne di rifiuti tossico cancerogeni

https://www.rete-ambientalista.it/2019/01/18/pietra-tombale-su-ambiente-e-vittime-di-montedison-solvay/

mentre l’emergenza PFOA, partita da Alessandria su nostra denuncia, ha ormai assunto dimensioni nazionali con centinaia di migliaia di inquinati piemontesi e veneti

https://www.rete-ambientalista.it/2019/01/18/pfoa-rischi-per-la-salute-nel-territorio-di-alessandria/

Più recente la mobilitazione anti maxi discarica Frugarolo Casalcermelli

 https://www.rete-ambientalista.it/2019/01/07/enorme-discarica-nellalessandrino/

Per quanto riguarda la multinazionale delle discariche Riccoboni di Sezzadio, per  i Comitati di Base della Valle Bormida da anni i  trattori  fanno da apripista ai cortei

https://www.rete-ambientalista.it/2017/11/19/difendere-lacqua-e-il-diritto-di-tutta-la-valle-bormida-per-la-propria-esistenza/

Per quanto riguarda l’ex Acna di Cengio, a 137 anni  dall’avvio delle lotte contadine e a 20 anni dalla vittoria della chiusura della fabbrica, la bonifica non è stata realizzata e il pericolo è sempre incombente sulla valle, con tanto di diga di Osiglia che, in caso di rottura o  smottamenti, riverserebbe (a pieno carico) 12 milioni di metri cubi di  acqua che a Millesimo avrebbe un’altezza di 18-19 m (in 13 minuti) e  raggiungerebbe Acqui ancora a 5 m. (dopo 6 ore e mezza). Altro che Rinascita della Valle Bormida.

https://www.rete-ambientalista.it/2019/05/29/allarme-acna-a-ventanni-dalla-sua-chiusura/

La rinascita viene, invece, proposta da Eni tramite un impianto che trasforma l’immondizia in carburante.

https://www.rete-ambientalista.it/2019/06/27/la-rinascita-della-valbormida-ve-la-porta-eni-syndial/

Il sindaco di Cengio è entusiasta della proposta. Invece l’intera valle si solleverà contro l’impianto Syndial.

https://www.rete-ambientalista.it/2019/06/27/lintera-valle-si-sollevera-contro-limpianto-syndial/

Infine, su proposta del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”, sono state poste le basi, nell’ambito del prestigioso Premio Acqui Storia/Ambiente per una giornata dedicata alla storia e alla attualità delle lotte per la Rinascita della Valle Bormida tramite la partecipazione degli autori, nazionali e stranieri, delle numerose pubblicazioni editoriali che si sono succedute. C’è già l’impegno dell’assessore all’ambiente Maurizio Giannetto: “ Mi sono confrontato con il sindaco Lorenzo Lucchini e  l’assessore alla cultura Alessandra Terzolo:  come Amministrazione comunale di Acqui Terme siamo molto interessati alla vostra proposta di organizzare una giornata dedicata alla storia della Valle Bormida, che si possa svolgere nel periodo autunnale. C’è tutta la nostra disponibilità e la nostra sensibilità”.

Automonitoraggio dell’inquinamento da polveri fini ed ultrafini per la demolizione del Ponte Morandi.

Le concentrazioni di PM10 e PM2,5  misurate in continuo (ogni 5 minuti, sul cellulare) da 4 centraline sui balconi, saranno visibili in tempo reale sul sito http://www.cheariatira.it/genova/ .

E’ iniziativa  della rete indipendente “Che aria tira” composta da 130 centraline in 46 Comuni, 16 Province, 7 Regioni. Dopo l’evento spettacolare del 28 giugno. La rete “popolare” sarà modificata per continuare a monitorare i cantieri, contemporaneamente impegnati a frantumare le macerie del vecchio ponte, stimate in diverse migliaia di tonnellate. Clicca qui.

Tutti assolti anche in Appello per l’amianto dell’Alfa Romeo.

Nessuna condanna per ex vertici ed ex manager di Fiat, Alfa Romeo e Lancia, imputati per una quindicina di casi di operai morti per forme tumorali provocate dall’esposizione all’amianto negli stabilimenti dell’Alfa Romeo di Arese. L’assoluzione è in linea con tutti gli altri verdetti di giudici e corti milanesi, da Pirelli a Falck, dalla Breda alla Franco Tosi all’Enel di Turbigo ecc.

Schmidheiny condannato per omicidio colposo.

A Torino 4 anni di reclusione e 15mila euro di risarcimento per i due lavoratori morti d’amianto: sono una condanna “mite“. Sperando che addirittura non faccia la fine delle precedenti negli appelli. Dopo la scandalosa assoluzione per prescrizione in Cassazione, e lo spezzettamento in filoni,  restano aperti altri tre processi a Vercelli per omicidio volontario, Reggio Emilia e Napoli. Clicca qui Il Fatto Quotidiano.

Indice della salute Sole24Ore: maglia nera a Rieti, Alessandria e Rovigo.

Tra 107, Bolzano è la provincia più “sana” d’Italia, seguita da Pescara, Nuoro e Sassari. Milano, Cagliari e Firenze sono le uniche grandi città nella top ten. Alessandria è la peggiore per “mortalità per tumori” con un quoziente di 20,18 ogni 1.000 abitanti.  La CIA Agricoltori Italiani di Alessandria si rivolge preoccupata  agli Amministratori  (clicca qui) per stimolarli alla bonifica dell’amianto di Casale Monferrato ma sottovaluta la realtà del polo chimico di Spinetta Marengo (Fraschetta).

Il nuovo processo amianto Eternit.


 L’impunito disastro sanitario rappresenta  il disastro della Giustizia italiana: leggi “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia. 

Eternit bis. Schmidheiny a processo per la morte di 392 persone a Casale Monferrato e dintorni.  Soltanto una parte delle vittime aveva lavorato nello stabilimento.  Come Napoli, anche la procura di Vercelli ritiene che il reato sia di omicidio volontario. Nel primo processo  la condanna a Schmidheiny, in primo e secondo grado, era stata scandalosamente spazzata poi dalla prescrizione pronunciata in Cassazione.

Clicca qui Silvana Mossano.

Diverse tesi scientifiche: così per i giudici diventa difficile individuare i responsabili: clicca Manuela Gatti e Ambra Orengo.

Basta! L’Ilva va chiusa. Manifestazione il 4 maggio a Taranto.

Il tradimento dei Cinquestelle contestato ai ministri Di Maio (Mise), Grillo (Salute) e Costa (Ambiente)  al tavolo di confronto governo/associazioni .

Clicca qui il video con  Massimo Battista e Michele Riondino rappresentanti dei Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti”

Clicca qui il video con Alessandro Marescotti  presidente dell'”Associazione PeaceLink

Con la gestione Arcelor Mittal c’è più inquinamento di prima. Clicca qui i dati.

Primo Maggio a Taranto. Corteo e concerto autofinanziati da “Comitato cittadini  e lavoratori liberi e pensanti”.  Sul palco Movimenti e Artisti di tutta Italia. Michele Riondino: i Cinquestelle ci hanno sedotti e abbandonati. Se si vuole conciliare la salute con il lavoro: bisogna chiudere l’Ilva.  Clicca qui Maria Teresa Totaro (Il Fatto).

Osservatorio nazionale amianto: +500% di tumori tra i lavoratori Ilva. Clicca qui.

Fibronit di Broni: una delle tragedie del lavoro dimenticate.

Per numero di vittime amianto il processo è secondo solo a quello della Eternit di Casale Monferrato. 433 i morti per mesotelioma pleurico e asbestosi, e il numero continua ad aumentare. 90 vittime risarcite: con cifre irrisorie. La sentenza d’appello ha abbassato il reato da disastro doloso a colposo: irrisoria  la prescrivibile condanna per i 2 imputati. Soddisfatti solo gli avvocati accusa/difesa, come al solito.  Clicca qui.

Esposto contro l’uso della dinamite per il ponte Morandi a Genova.

Il  Comitato ‘Liberi Cittadini di Certosa’ ha presentato in Procura un esposto-denuncia sul potenziale rischio amianto e presenza di polveri nocive legato al crollo del ponte e chiesto «la valutazione del rischio e procedure rigorose per i lavori di abbattimento dei tronconi rimasti e delle abitazioni sottostanti per evitare altre aerodispersioni e dunque l’aggravio di una situazione già di per sé drammatica, dovuta anche all’utilizzo del minerale nelle aree portuali e industriali nella città di Genova».

Ennesima assoluzione nei processi per morti d’amianto.

Chiesta dal PM e sentenziata dal tribunale di Padova. La Marina militare è innocente per la strage di oltre mille morti e ammalati: “il fatto non sussiste”. Un altro capitolo da inserire nel libro “Ambiente delitto perfetto”. Processi penali inutili, senza risarcimenti, per le Vittime. Mentre il governo non vara un piano nazionale per l’eliminazione dell’amianto: questa sì che sarebbe una “grande opera” di prevenzione di altre decine di migliaia di morti.

Impunità e lobby nelle aule penali.

 

Di norma i “grandi processi” in sede penale corrispondono a delitti perfetti contro l’ambiente e la salute, garantiti da una impunità sicura nelle aule dei tribunali. Si pensi a quelli sull’amianto. Tralascio tutta la rovente tematica giuridica ed etica già trattata in alcuni libri (“Ambiente Delitto Perfetto”, “Luigi Mara & Medicina democratica”) per estrapolare un aspetto aberrante: questi procedimenti penali servono né a condannare gli assassinii né a risarcire le Vittime e l’Ambiente, bensì unicamente ad ingrassare la lobby degli avvocati d’accusa&difesa e ad impinguare le casse delle parti civili non fisiche (associazioni e amministrazioni) che accorrono ogni volta come avvoltoi sulle carcasse ambientali. Ne è il paradigma Medicina democratica nel processo Solvay: di cui le sentenze assolutorie del disastro ecosanitario della Fraschetta, uno dei maggiori in Italia. Ebbene (continua)

In 72 pagine assolti i manager Pirelli imputati di omicidio colposo plurimo.

La V Sezione Penale del Tribunale di Milano motiva l’ennesima assoluzione per le morti amianto: sono rilevanti solo le prime esposizioni della fibra killer, le esposizioni successive non hanno alcuna rilevanza nella storia del mesotelioma. Altro capitolo da aggiungere al nostro libro “Ambiente Delitto Perfetto”.

La strage dell’amianto.

Ci riferiamo questa volta alla “strage dei processi” che, con assoluzioni e prescrizioni, completano la “strage delle vittime del mesotelioma”. Sono recenti le sentenze che prescrivono gli omicidi colposi alla SKF di Torino e quelli a Roma per la Rifiutopoli di Malagrotta. Sono attesi nuovi colpi di spugna per prescrizione ai processi gemelli di primo grado a Torino, Vercelli, Reggio Emilia e Napoli sui morti da amianto all’Eternit. Idem a quello eventuale in Cassazione per i morti all’Olivetti di Ivrea (De Benedetti e Passera furono condannati in primo grado e assolti in appello). Idem per il quarto processo in primo grado per le vittime Pirelli. Eccetera. Processi inutili per le vittime, utili per le parcelle degli avvocati. Clicca qui la lucida analisi giuridica di Marco Travaglio. Vedi anche: “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, terza edizione pagg. 518.

Amianto alla Fincantieri Palermo: ennesima prescrizione.

In primo grado il processo penale è durato 10 anni per i 3 prescritti dirigenti accusati di omicidio colposo plurimo e lesioni gravissime a 10 operai. Per il risarcimento dei quali occorrerà attendere il processo civile. Altri 6 processi a Palermo sono in corso (di prescrizione) per il decesso di centinaia di operai ammalatisi di mesotelioma pleurico e asbestosi.

Insomma, ennesimo capitolo da aggiungere a “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, pagg. 518 terza edizione. La sottoscrizione dei libri, editi dagli autori, è interamente devoluta alla Ricerca della Cura del mesotelioma.

Non è vero che siamo contro le “grandi opere”.

 

Ad esempio, gli ambientalisti rivendicano come “grande opera” un piano straordinario di interventi nell’edilizia scolastica. Infatti, metà dei 38.847 istituti scolastici è sprovvista del certificato di agibilità, 7 milioni di studenti dai 3 ai 18 anni dovranno studiare in strutture vecchie che fanno schifo solo a guardarle e soprattutto fuori legge, i crolli negli ultimi 4 anni sono stati 156 con 24 feriti, a tacere della prevenzione e della sicurezza (antincendio, elettrica, antisismica, collaudo statico ecc.). Tabelle pubblicate da Il Fatto Quotidiano.
Altro esempio: Piano Nazionale di Assetto Idrogeologico del Territori. Mille morti in cinquanta anni di alluvioni e inondazioni senza colpevoli.
Altro esempio: Piano Nazionale di Riduzione e Bonifica dei Manufatti d’Amianto (tramite tetti fotovoltaici). Quaranta milioni di tonnellate, settantacinque mila ettari, 2,5 miliardi di mc di coperture, sei mila morti ogni anno.

Amianto e Vittime sul palcoscenico della Scala di Milano.

Prosegue lo stanco iter del processo amianto contro 5 dirigenti del Teatro La Scala, accusati della morte per mesotelioma di 9 lavoratori: i famigliari delle Vittime sono parti civili rivendicando i risarcimenti. Come parti civili si presentano anche: Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, Medicina Democratica e l’Associazione Italiana Esposti Amianto, Comitato Ambiente e Salute del Teatro alla Scala, sindacato CUB Informazione Spettacolo, SLC (CGIL), ANMIL, INAIL e ATS (ex ASL). Questi Enti ed Associazioni, che non possono certo definirsi Vittime, parti offese, devolveranno gli eventuali risarcimenti alle vere Vittime?

Ma gli ambientalisti sanno dire solo no?

Giuseppe Teti, sindaco di Vignole Borbera (AL), chiede
“Cosa sono tutti sti no no no parliamo di inquinamento o di chiudere delle aziende ?”

Il sindaco si riferisce alla mailinglist dal titolo: “PER LA PREVENZIONE PRIMARIA I MOVIMENTI NO No solvay, No pfoa, No benetton, No tav, No ilva, No muos, No tap, No carbone, No nucleare, No dal molin, No glifosato, No amianto, No acqua privata, No razzismo, No guerra, No violenza…….”.

Domanda retorica, altrimenti strana da parte di un sindaco coraggioso ed encomiabile, come ha dimostrato in alcune occasioni: clicca qui Giornale7 e clicca qui La Stampa.

Tutti quei NO dei rispettivi Movimenti di lotta intendono affermare la PREVENZIONE PRIMARIA, cioè impedire a monte il realizzarsi di gravi attentati all’ambiente e alla salute, ciascuno dei quali era trattato sul Blog della Rete ambientalista. Il NO difficilmente si riferisce alla chiusura di un’azienda, semmai intende prevenire l’apertura di nuove fonti di rischio.

Amianto: Mentre il governo gialloverde continua a palleggiare sul Tav Terzo Valico…

I Comitati No Tav Terzo Valico: “Mentre il governo giallo-verde continua a far rimbalzare sui media notizie e dichiarazioni “ambigue” sul Terzo Valico e in attesa di “fantomatiche” analisi costi/benefici, i rischi legati all’amianto in basso-piemonte continuano ad essere all’ordine del giorno. Apprendiamo che da più di 10 giorni il cantiere della Castagnola è fermo perchè sono state rilevate grosse quantità di fibra killer. Sappiamo cosa significa respirare amianto, la storia di Casale Monferrato resta un monito indelebile. Fermare tutto ora. La salute prima di tutto”.

Ennesima sentenza contro l’ambiente. Ennesima assoluzione per l’amianto.

 

Sentenza definitiva della Cassazione a favore della Pirelli di Milano e contro 11 operai. Altro capitolo da aggiungere al libro “Ambiente Delitto Perfetto” (Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione Giorgio Nebbia, pagg. 518). Questi processi in sede penale non risarciscono né le Vittime né l’Ambiente, trascinati per anni fino al terzo grado servono solo a impinguare schiere di avvocati adepti di Sisifo.

Bonificare il cemento amianto prima che ci seppellisca.

Grandine, trombe d’aria, eventi meteoclimatici: ogni volta parte una nuova overdose di fibre di amianto dalle sterminate superfici ancora da bonificare. Invece delle bonifiche, lo Stato regala 5mila euro a ogni cittadino che si ammala di mesotelioma e che dimostri di aver risieduto in Italia almeno nei dieci anni prima della diagnosi: una specie di assegno funerario. Clicca qui Vito Totire, presidente nazionale AEA-associazione esposti amianto e rischi per la salute