Quegli incompetenti di Legambiente non capiscono niente…

…quando, nella ricerca “Ecosistema Urbano” sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani realizzata in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, bocciano Alessandria agli ultimi posti per il record di polveri sottili PM10 oltre i limiti di legge con superamenti giornalieri di ben 86 volte, e ovviamente per il peggiore servizio di trasporto pubblico. Capiscono tutto invece i giudici di Alessandria che assolvono i sindaci dalle nostre denunce (clicca qui).

Il nostro libro “Ambiente Delitto Perfetto” (prenotalo) dedica un capitolo a questo uso pilatesco della giustizia.

Clicca qui La Stampa “Record di PM10 oltre i limiti, male il trasporto pubblico. Alessandria bocciata da Legambiente”

Non è una cosa seria il “nuovo” piano di emergenza di Spinetta Marengo.

 


Non è il Piano di emergenza della Fraschetta che noi stiamo rivendicando da 40 anni, in solitudine. Non è in grado di affrontare la sicurezza, l’allarme, l’evacuazione, il soccorso e le cure della popolazione. Sia sottoposto a referendum, liberato dalle complicità del Comune.

Clicca qui, se vuoi leggere quello che i giornali non ci hanno pubblicato, ad eccezione di:
Corriereal (clicca qui) “Piano di emergenza sia sottoposto a referendum consuntivo”
Pennatagliente (clicca qui) “Piano di emergenza in sordina, sia sottoposto a referendum consuntivo”

Sul libro “Ambiente Delitto Perfetto” (prenotalo a medicinademocraticaal@gmail.com) innumerevoli i capitoli sulle edificanti qualità del giornalismo alessandrino.

Michelin: Le ammine sono innocue PERCIO’ non abbiamo ucciso nessun operaio.

Invece le ammine aromatiche sono cancerogene PERCIO’…

E’ almeno dagli ’60 che è stata riconosciuta l’associazione tra cancro a cavità orale, esofago, laringe e soprattutto alla vescica e l’esposizione delle ammine nei luoghi di lavoro, sia come causa che concausa. A proposito di Michelin, il procuratore di Torino Raffaele Guariniello… continua

Sul libro “Ambiente Delitto Perfetto” un capitolo dedicato al processo di Alessandria.

Amianto nel sito Bioinerti a Sezzadio.

Sequestro del sito “gruppo Allara” da parte dei NOE dopo le analisi Arpa. Il Comitato chiede anche il blocco dei camion, campionamenti e carotaggi, controlli dell’aria. Esposto in Procura per verificare cosa ha scaricato Allara dai cantieri del Tav terzo Valico.

Clicca qui Giampiero Carbone “In Consiglio comunale il sequestro del centro di recupero di rifiuti edili”.

Parte da Arquata Scrivia e Novi Ligure la battaglia.

Contro l’impianto a biogas Energa a Isola del Cantone in Liguria lungo il torrente Scrivia, al confine con la provincia di Alessandria. Assemblea dei Comitati che contestano che il business sarebbe lo smaltimento rifiuti: 33 mila tonnellate all’anno. Gli scarichi nel torrente. Acquedotti a rischio. Anche i sindaci di Isola e Arquata sul piede di guerra. Il sindaco di Novi nicchia.
Clicca qui La Stampa “Mettete a rischio i nostri acquedotti”.

Può essere una cosa seria il “nuovo” piano di emergenza di Spinetta Marengo?

Non è il Piano di emergenza della Fraschetta che noi stiamo rivendicando da 40 anni, in solitudine. Non è in grado di affrontare la sicurezza, l’allarme, l’evacuazione, il soccorso e le cure della popolazione. Sia sottoposto a referendum, liberato dalle complicità del Comune. Continua.

Clicca qui La Stampa “Ci sono voluti 6 mesi per scoprire le cause dello scoppio e dell’incendio all’Arkema: “Mai più quella produzione”
Clicca qui Il secolo XIX “Ci sono voluti 6 mesi per scoprire le cause dello scoppio e dell’incendio all’Arkema: “Mai più quella produzione”
Clicca qui Ovada on line “Piano di emergenza: ci stiamo lavorando”
Clicca qui sul sito della Provincia di Alessandria la bozza del Piano di emergenza.
Clicca qui Pennatagliente “Piano di emergenza in sordina, sia sottoposto a referendum consuntivo”.

TERA E AQUA ottobre e novembre 2015.

Se clicchi qui ti appare TERA e AQUA di ottobre-novembre 2015:
pag.1 “Qui non serviamo razzisti” pag.2 Domenica 15 nov. torniamo nella Foresta del Cansiglio pag.4 Mondiali di sci a Cortina? pag.5 Michele Serra sbeffeggia Sindaco e dintorni sulle Grandi Navi pag.5 Nuova strada a Mestre: il Comune ama gli allagamenti pag.6 Petizione veneta contro la combustione dei rifiuti, per riduzione, riuso e riciclo pag.7 350mila persone delle province di VI, PD, RO e VE bevono acqua inquinata da Pfas pag.7 Venezia, unica città europea non raggiungibile in bici o a piedi pag.8 breve resoconto di Gaia Fiera

Si arrichisce l’antologia giornalistica sulle magnifiche imprese di Palenzona.

Clicca qui Il Fatto Quotidiano “Caso Palenzona. Unicredit perde un pezzo”
Clicca qui Guido Ruotolo “Unicredit annullati i sequestri. Il Tribunale del riesame smonta le accuse della Procura su Palenzona e Bulgarella.”
Clicca qui Davide Vecchi “Caso Palenzona né illeciti né legami con Cosa Nostra”
Clicca qui Antonio Massari “L’intervista. Andrea Bulgarella. Parla l’imprenditore accusato di aver favorito la mafia”
Clicca qui Antonio Massari e Davide Vecchi “Palenzona, il ‘grande tutor’ per salvare l’impresentabile. Si prodigava nell’aiuto delle disastrate finanze di Bulgarella, vicino a Messina Denaro”.
Clicca qui La Stampa “L’inchiesta Palenzona coinvolge Unicredit. Prestiti sospetti segnalati già a fine 2014”.
Clicca qui Il Fatto “L’ex mafioso racconta: ‘D’Alì ci fece avere i soldi’ “
Clicca qui Ganluca Paolucci “Unicredit, la riunione che inguaia Palenzona”.
Clicca qui il post precendente.

Nuove accuse a Palenzona. Questa volta anche di mafia.

Anche questa volta noi siamo pregiudizialmente colpevolisti con il Premio Attila, nemico dell’ambiente (clicca qui). Anche questa volta temiamo che se la cavi. Anzi, questa volta capiamo meglio perchè le altre volte l’ha sempre scampata
Clicca qui Il Manifesto “Mafia e riciclaggio. Indagati Palenzona e manager del gruppo Unicredit”.
Clicca qui Guido Ruotolo “Finanziamenti sospetti, Palenzona sotto inchiesta. Tra le accuse aver favorito Cosa nostra”.
Clicca qui La Stampa “Quel banchiere-camionista crocevia fra finanza e politica”.
Clicca qui Il Fatto “Palenzona, tutti i contatti con l’uomo di Cosa Nostra”.
Clicca qui Il Fatto “Scandalo Unicredit. Palenzona, i 16 milioni e gli amici di zu Binu”.
Clicca qui Antonio Massari “Palenzona, l’operazione da 16 milioni e gli amici che portano a Provenzano. Il capo dei capi. Il factotum del banchiere e le relazioni con Randazzo e Barbato, collegati con l’uomo che fornì i falsi documenti al superboss”.
Clicca qui Antonio Massari “Il suo sodale Mercuri, la mafia e le trame”.
Clicca qui Guido Ruotolo “Così Mercuri, il braccio destro di Palenzona, influenzava i comitati di Unicredit per i prestiti al costruttore vicino alla mafia”.
Clicca qui Davide Vecchi “Parola dei Ros. I vertici della seconda banca italiana sapevano che stavano aiutando un imprenditore fiancheggiatore del boss Messina Denaro”.
Clicca qui Marco Lillo “I pm: favori al padrone del covo di Riina e titolare dell’hotel dove si riunivano i boss di Cosa Nostra”.
Clicca qui Gianni Barbacetto “Attorno al banchiere ruotano uomini di governo, faccendieri e costruttori. Bersani lo considerava Maradona”.

 

La barzelletta dei piani di emergenza del Comune di Alessandria.

Quello durato 3 anni è scaduto nel 2006. Quello del giugno 2015 (dopo lo scoppio Arkema) superato dalla normativa. Di quello nuovissimo non è stata data nessuna informazione pubblica degna di questo nome: forse era o è affisso all’Albo Pretorio. La popolazione a rischio di catastrofe non sa nulla, neppure l’assessore all’Ambiente, Claudio Lombardi di Spinetta, l’ha visto, considerato che non ha aperto bocca. 

Ingrao e la nonviolenza.

PIETRO INGRAO conobbe Aldo CAPITINI durante la clandestinità antifascista. Partecipò alla prima Marcia Perugia-Assisi. In una recente Intervista disse: “Noi eravamo per la rivoluzione con qualsiasi mezzo; ma sui temi della pace e della guerra, sulla nonviolenza, aveva ragione Capitini e noi sbagliavamo”. La grandezza di un intellettuale che coltiva il dubbio e sa modificare un’idea. Pietro Ingrao, un persuaso. Riposi in pace. (mao valpiana).

Solvay ama i cittadini. Alla faccia del bicarbonato di sodio.

Solvay ha fatto pubblicare sui giornali questa inserzione pubblicitaria in coincidenza con l’udienza del processo in Corte di Assise affinché i giurati sappiano, proprio mentre stanno per emettere la sentenza, quanto i cittadini amino la multinazionale belga. Perché Solvay ama i cittadini: sentimento reciproco. Lo sanno bene i giurati ad Alessandria che l’hanno appreso in questi anni durante decine e decine di udienze, dai testimoni prima ancora che dalle indagini epidemiologiche sui tumori. E lo sanno bene anche senza cliccare su Google interrogando “Inquinamenti Solvay”: pagine e pagine di disastri e morti in ogni parte del globo. “Alla faccia del bicarbonato di sodio” è l’esclamazione, piuttosto che di Totò, e per chi crede nell’aldilà, che rimbomba nella tomba monumentale di Ernest Solvay.

Indovina indovinello.

Che relazione c’è tra gli articoli lecca lecca su Il Piccolo e La Stampa (clicca qui) e l’inserto ripetutamente pubblicato a pagamento su entrambi i giornali?
Scegli l’opzione:
a) Solvay ha comprato la pubblicità e in cambio le redazioni hanno fatto la pubblicità occulta.
b) I due giornalisti sono cortigiani motuproprio.
c) Entrambe le cose.
d) E’ solo una coincidenza.