“The Forever Pollution Project”.

I giornalisti del Forever Pollution Project hanno costruito una mappa unica nel suo genere della contaminazione da PFAS in Europa, mappa che misura l’entità dell’avvelenamento di queste sostanze chimiche estremamente tossiche e cancerogene, molto mobili e praticamente indistruttibili, utilizzate in una vasta gamma di oggetti, dalle padelle antiaderenti agli impianti medici, nonché destinate a costi di bonifica per decine e decine di miliardi di euro che le aziende non intendono spendere.

Questo lavoro senza precedenti ha permesso un risultato spaventoso: di individuare almeno 17.571 siti contaminati in cui i livelli di PFAS superano i 10 nanogrammi per litro (ng/L). Questi siti includono 2.100 “hotspot” dove le concentrazioni superano i 100 ng/l, un livello che la maggioranza degli esperti che sono stati consultati considera pericoloso per la salute.

“The Forever Pollution Project” ha anche scoperto (sezionando più di 1.200 documenti riservati della Commissione europea e dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche nonché centinaia di fonti aperte) un ampio processo di lobbying (associazioni di settore, gruppi di riflessione, studi legali e grandi aziende) capitanato da Solvay per annacquare il divieto PFAS proposto a livello europeo, per influenzare la Commissione europea e gli Stati membri, per indebolire il prossimo divieto PFAS.

La metodologia scientifica alla base di questa “esperienza giornalistica peer-reviewed” è presa in prestito dal PFAS Project Lab e dalla mappa dei siti e delle risorse della comunità PFAS negli Stati Uniti. L’indagine esclusiva “The Forever Pollution Project, durata mesi e condotta da 18 redazioni europee, è stata inizialmente sviluppata da Le Monde (Francia), NDR, WDR e Süddeutsche Zeitung (Germania), RADAR Magazine e Le Scienze (Italia), The Investigative Desk e NRC (Paesi Bassi). Il progetto è stato sostenuto finanziariamente da Journalismfund.eu e Investigative Journalism for Europe (IJ4EU). L’indagine è stata ulteriormente sviluppata e indagata da Knack (Belgio), Denik Referendum (Repubblica Ceca), Politiken (Danimarca), YLE (Finlandia), Reporters United (Grecia), Radio lettone (Lettonia), Datadista (Spagna), SRF (Svizzera), Watershed Investigations / The Guardian (Regno Unito). Il processo di collaborazione transfrontaliero è stato sostenuto da Arena for Journalism in Europe.