“Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato,

l’ultimo animale libero ucciso, vi accorgerete che i soldi non si possono mangiare… né respirare ….” è scritto su una piastra di lamiera adagiata alla base di un gruppo di betulle, all’interno dei terreni sotto esproprio. Dalla fine del 2020 hanno iniziato ad allargare l’area di cantiere Tav di Chiomonte in Val Clarea devastata e militarizzata. L’esproprio dei terreni acquistati collettivamente nel 2012 fa parte di questa operazione che i NoTav stanno contrastando. Clicca qui la storia nella newslettera di Doriella&Renato.